Erica Swenson – dagli USA a Pavullo alla ricerca dei luoghi dello schianto di un B-25J

La nipote di un pilota americano che nel 1944 precipitò vicino Pavullo visita la città e incontra chi aiutò suo nonno. Si annuncia la volontà di realizzare un museo storico della seconda guerra mondiale.

Desiderava stringere la mano alle persone che nel dicembre 1944 aiutarono suo nonno, uno dei quattro occupanti un B-25J, bombardiere americano colpito dalla contraerea tedesca che precipitò vicino al castello di Montecuccolo. Dei 4 miliari statunitensi a bordo, due morirono nello schianto. L’aereo delle forze alleate era pilotato da Frederic C. Ritger che si salvò lanciandosi con il paracadute, come un suo commilitone. Erica Swenson, nipote di Ritger, è venuta dagli Stati Uniti a Pavullo col marito e le due figlie. Ha incontrato membri dell’associazione Studi Militari Emilia Romagna, presieduta da Giulio Verrecchia, sodalizio che nel 2022 aveva ritrovato il luogo dello schianto dell’aereo e ha organizzato l’incontro di Pavullo avvenuto l’altro ieri, e anche Pietro Manfredini, il cui nonno Francesco nascose il pilota dell’aereo, e l’alpino Palmo Pattuzzi. Visita quindi al luogo dell’impatto dell’aereo, alla stalla dove la famiglia di Francesco Manfredini nascose per 12 giorni il pilota, e anche a Montecuccolo luogo di sepoltura provvisoria dei due aviatori statunitensi periti nello schianto. “Subito dopo la caduta dell’aereo – ha raccontato Pietro Manfredini – arrivarono i fascisti da Pavullo e alcuni tedeschi a cercare eventuali superstiti. Uno lo aveva nascosto mio nonno e l’altro un’altra famiglia. Ritger riuscì a passare il fronte con l’aiuto di mio zio.

Nel 1949 ritornò a trovarci e a ringraziarci”. Durante l’incontro di Pavullo è stata annunciata la volontà di realizzare un museo storico della seconda guerra mondiale nel castello di Montecuccolo.